Charles Bukowski l'ha definito "il narratore pi˜ maledetto
d'America": ed è certo che lo stesso Bukowski, al pari di
molti autori della letteratura americana contemporanea,
deve molto a John Fante, da cui ha dedotto non solo l'atmosfera
maudite, ma numerosi stilemi espressivi e diegetici; d'altro
canto l'importanza di Fante è stata riconosciuta anche fuori
dei confini degli States, se è vero che Ask the Dust
(Chiedi alla polvere), il volume centrale
della cosiddetta "saga di Arturo Bandini", è stato pubblicato per la prima
volta in Italia nella prestigiosa collana della Medusa, tradotto da Elio Vittorini.
John Fante (1909-1983) ha scritto quello che è considerato il
suo capolavoro nel 1939, quando la Grande Depressione era
ormai alle spalle e già in Europa infuriava il secondo
conflitto mondiale: echi di questi eventi penetrano nel
romanzo, ma restano sullo sfondo, essendo tutta l'opera
centrata sulla figura del ventenne scrittore Arturo Bandini,
che finora ha pubblicato un solo racconto, ma che è
pervicacemente proteso alla conquista di riconoscimenti assai
pi˜ significativi.
Romanzo di formazione "all'americana", Chiedi alla
polvere narra in termini ora paradossali, ora
accoratamente lirici, ora crudamente realistici l'impossibile
storia d'amore fra Arturo e Camilla Lopez, cameriera di
origini messicane orgogliosa e testarda quanto lo stesso
Bandini. Ma mentre il successo letterario non tarderà a farsi
strada, il rapporto fra i due giovani sarà assai
tormentato, segnato da atteggiamenti ostili e punteggiato
dalle incomprensioni e dagli insulti pi˜ che dalle tenerezze:
ad eccezione di alcuni rari, ineffabili istanti, come quando
Arturo rivolge un sincero complimento alla ragazza, ricevendone
in cambio una carezza: "Mi passò le dita fra i capelli e la
sua gioia calda mi si trasmise dentro come un fluido; sentii
la gola che mi scottava e una profonda felicità
insinuarsi in ogni mia fibra".
È un passaggio che ricorda alcuni straordinari momenti del
Martin Eden di Jack London, romanzo anch'esso
largamente autobiografico e bilicato sul duplice asse della
tensione letteraria e dell'urgenza dei sentimenti: ma se nel
capolavoro londoniano il protagonista raggiunge la piena
consapevolezza solo nella morte ("e nell'istante stesso in cui
lo seppe, cessò di saperlo"), nel romanzo di Fante
all'eroe è riservato un diverso destino, diventando egli il
testimone impotente della tragica sorte di Camilla, che
lentamente sprofonda negli abissi dell'autodistruzione e della
follia, fino a sparire nel deserto ai margini della
città, quel deserto la cui polvere avvolge
paradigmaticamente tutto il mondo del protagonista.
Opera di rara intensitư ed equilibrio, Chiedi alla
polvere solo apparentemente ci trasporta in un universo
marginale, fatto di squallidi albergi e di locali dozzinali;
in realtư è uno straordinario viaggio interiore, un percorso
tra i pensieri e i sentimenti di un giovane di vent'anni, con
le sue ingenuità e contraddizioni ma anche con la sua
sostanziale nobiltà ed elevatezza spirituale.
Dopo aver letto questo romanzo, non é difficile
comprendere l'atteggiamento di Bukowski, che a tal punto si
era immedesimato nel mondo del protagonista da proclamare con violenza:
"Io sono Bandini, Arturo Bandini!". [Michele Santoro].